
Il caso DeepSeek il fermo alla società
Avviata l’indagine sul caso DeepSeek (società privata, interamente controllata dalla casa madre la High-Flyer, un hedge fund cinese) nelle ultime settimane si sono versati fiumi d’inchiostro.
Il Garante Privacy ha ordinato il blocco e ha avviato un’indagine sulla società. Tutti ci ricordiamo che nel 31 marzo 2023 il Garante bloccò ChatGPT, tale iniziativa venne inizialmente aspramente criticata ma dopo pochi giorni altri paesi intrapresero la stessa strada, la stessa cosa è accaduta per DeepSeek.
Australia vieta Deepseek dalla tecnologia governativa per motivi di sicurezza

DeepSeek il nuovo chatbot AI cinese
Come ha scritto Maria Bosco in un bell’articolo pubblicato on line su GEOPOP, il nuovo chatbot AI cinese ha stravolto il mondo per i suoi aspetti tecnologici, economici (Nvidia, che ha perso 600 miliardi in borsa) e geopolitici, il chatbot cinese infatti mette a rischio il dominio statunitense nell’AI.
DeepSeek viene bloccato in Italia
Il 28 gennaio il Garante privacy, ha inviato una formale richiesta di informazioni a Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e a Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, società che forniscono il servizio di chatbot DeepSeek sia su piattaforma web che sugli store, il 30 gennaio il Garante facendo seguito alla risposta ricevuta, il cui contenuto è stato ritenuto del tutto insufficiente (contrariamente a quanto rilevato dall’Autorità, le società hanno dichiarato di non operare in Italia e che ad esse non è applicabile la normativa europea) ha bloccato DeepSeek, ecco uno stralcio del comunicato stampa del Garante “Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto, in via d’urgenza e con effetto immediato, la limitazione del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e di Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, le società cinesi che forniscono il servizio di chatbot DeepSeek.”
Leggi i comunicati stampa:
Intelligenza artificiale: il Garante privacy blocca DeepSeek
Conservazione dei dati raccolti senza consenso
Il chatbot cinese, come indicati nell’informativa pubblicata, trasferisce e conserva i dati raccolti “in server sicuri situati nella Repubblica popolare cinese” senza il consenso del titolare in palese violazione delle norme dettate dal GDPR.
Tali dati personali verranno resi disponibili al Governo Cinese (è un obbligo di legge, una norma del 2017 prevede che le organizzazioni e i cittadini debbano “cooperare con gli sforzi dell’intelligence nazionale”), le informazioni quindi “verranno condivise con le forze dell’ordine, le autorità pubbliche e altre entità quando richiesto”.
Consulta la Privacy Policy di DeepSeek
Secondo il Garante, dal momento che è obbligatorio registrarsi per accedere al servizio, ciò significa perdere totalmente il controllo dei propri dati, tra cui il proprio indirizzo mail, potranno essere resi disponibili a “terze parti”. Ed infime c’è tema della sicurezza, secondo i ricercatori di Qualy DeepSeek, DeepSeeek ha fallito oltre la metà dei test di Jailbreak condotti. Al momento possiamo tranquillamente dire che la IA cinese soffre di carenza nelle misure di sicurezza adottate a protezione delle informazioni in suo possesso.
DeepSeek gratuito? Si, ma perchè?
Un’ultima nota, per i privati, DeepSeek è in buona parte gratuito, noi sappiamo perfettamente che quando qualcuno ci offre un servizio gratuito il “prodotto” siamo noi, ciò non vale solo per i social.
Le nostre fonti:
Tutti i motivi per cui è meglio evitare di usare DeepSeek spiegati da Qualys
DeepSeek sfida il Garante ed è ancora disponibile in Italia, Scorza
Condividi